Cosa è l’endometriosi?
Radio Roma Capitale - Intervista al Prof. Massimo Mongardini
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(estratto dall'intervista)
Cosa è l’endometriosi?
È una patologia ovviamente femminile, l’endometriosi altro non è che la presenza di tessuto uterino quindi di endometrio - l'endometrio è quella mucosa che sta all'interno esclusivamente all'interno della cavità uterina - e in alcune situazioni patologiche migra all'esterno e può andare un po' dappertutto e quindi può interessare sin dalla prima mestruazione, dal menarca, e accompagnarla fino alla menopausa; è una malattia che interessa le donne, le donne in età fertile e possiamo statisticamente dire che una donna su 10 quindi il 10% delle donne in età fertile soffre di questa malattia.
Quali sono i sintomi?
E’ una patologia di pertinenza strettamente ginecologica con dei sintomi particolari perché in alcune situazioni l'endometriosi può essere di pertinenza chirurgica. Nella visita ci si rende conto che è un dolore un po' più importante, sono dolori veramente molto forti e tanto forti che addirittura il Ministero della Salute, siccome possono dare gravi ripercussioni patologiche, in molti casi li inserisce in quelli che sono i Lea i livelli essenziali di assistenza. Danno addirittura in alcuni casi il diritto all'esenzione da alcune prestazioni specialistiche.
Quale è la causa?
E’ una patologia estremamente importante si riaccende ad ogni ciclo. Ci sono diverse ipotesi, una è quella che durante ciclo c'è un reflusso trans tubarico quindi le tube che vanno nell'utero portano fuori, tipo aspirapolvere, un po' di questo tessuto di queste cellule endometriali vitali che si impiantano nei vari distretti; ovviamente c'è anche una predisposizione genetica, perché la donna che deve impiantare queste cellule, vittima di questi impianti anomali se magari ha un tessuto immunitario non perfettamente idoneo è chiaro che è predisposta e ci può essere questo tipo di patologia più o meno conclamata.
Quale è la terapia?
All'inizio e non minima una minima percentuale di casi si può controllare molto bene con la terapia medica, il ginecologo dopo aver consigliato quelli che sono gli accertamenti di routine quindi un ecografia transvaginale oppure una risonanza della pelvi o addirittura una TAC può vedere se e quanti impianti ci sono e quali sono e magari può proporre un trattamento con la terapia ormonale che può essere la semplice terapia progestinica oppure estroprogestinica, per capirci la pillola anticoncezionale, che può essere prolungata pure per un tempo abbastanza lungo.
L’intervento chirurgico
Per alcuni impianti molto spesso si impiantano tra retto e vagina e l'asportazione di quell'impianto, perché causa e causa un dolore sempre fisso, può causare una fistola retto vaginale e arriva quindi la situazione per cui è richiesto un chirurgo esperto delle patologie del pavimento pelvico. Ad esempio nelle lesioni cloacali di qualche volta l’endometriosi può portare questo; oppure quando gli impianti tendono a comprimere la struttura intestinale quindi causano dei blocchi di canalizzazione quindi si arriva proprio alle occlusioni intestinali.